Bomarzo - L'originale messaggio turistico che vi rivolge un Signore del Cinquecento, si legge nella lunetta di una delle sculture sparse nel famoso Parco dei Mostri (da Bomarzo 1 km di strada agevole), creazione inconsueta - in netto contrasto con i canoni architettonici delle ville dell'epoca - realizzata da Pier Francesco Orsini verso la fine del XVI sec. senza un preciso piano organico, procedendo per successive sistemazioni settoriali in relazione agli spunti offerti dagli elementi fisici del luogo.
Tuttavia, l'unità dell'insieme è assicurata dall'inquieta ricerca dello stravagante e dal costante raffronto dell'artificiale con la natura circostante.
Le realizzazioni plastiche del complesso bomarzesco rivelano la predilezione dell'Orsini per la forma aperta, in cui l'occhio incontra visuali sempre apparentemente fortuite, e confermano la sua passione per espressioni artistiche di diversa provenienza, inusitate per la cultura italiana del Cinquecento, che si collocano in una posizione decisamente avanzata verso il Barocco.
Fra le manifestazioni figurative - che fanno del Sacro Bosco un unicum tipologico - quelle che maggiormente impegnano la sensibilità dell'osservatore sono:
Tempietto dorico a forma ottagonale di Santa Maria della Valle dedicato a Giulia Farnese; l'armoniosa freddezza classica è volutamente rotta dall'inserimento del portale, col timpano svuotato, che taglia le colonne centrali del pronao.